LE FILOSOFIE AMBIENTALISTE

Con l'espressione filosofie ambientali, o eco-filosofie, indichiamo quei sistemi teorici che fanno dell'ambiente il terreno privilegiato della loro ricerca,
assumendo la forma del punto teoricamente piu' avanzato e consapevole dell'ecologico-ambientalista che si batte per la tutela dell'ambiente e per l'avvento di un diverso modo di essere dell'uomo nei suoi confronti,
nella speranza che "dall'attuale societa' antiecologica possa emergere una societa' ecologicamente orientata.
La dimensione etica e' un aspetto fondamentale di questa cultura ecologico-ambientalista, tanto che nel contesto anglosassone,
dove il pensiero ambientalista ha assunto legittimita' accademica sotto il nome di environmental philosophy , si parla comunemente di environmental ethics.
Gia' alcuni filosofi del primo Novecento (si pensi a Heidegger e ai Francofortesi) avevano cominciato a mettere in discussione l'immagine tradizionale dell'uomo come "padrone della natura",
mostrando i risultati catastrofici di quella "filosofia del dominio del mondo".
Che ha trovato collegamenti sia nella tradizione religiosa, sia in quella filosofica (fondamentale in questo senso e' la separazione e gerarchizzazione cartesiana di res cogitans e res extensa).
Tuttavia, il merito di un'esplicita tematizzazione della necessita' di un cambiamento radicale nella visione dell'ambiente e' da attribuire ad Aldo Leopold (1887- 1948),
l'americano naturalista che ha promosso l'etica della terra "(etica della terra) basata sulla figura dell'uomo come "cittadino biotico".

Paradigmi ambientali
Dopo Leopold, il pensiero ambientalista si e' chiarito in una molteplicita' di posizioni e le proposte di Callicott si possono individuare i principali modelli di etica ambientale,
ovvero i grandi "paradigmi" entro i quali si dispiegano le sue diverse formulazioni teoriche, nell'antropocentrismo, nel biocentrismo e nell'ecocentrismo.
L'antropocentrismo, che e' la posizione pia' conservatrice della formazione, concede status morale solo agli esseri umani, interpretando qualsiasi entita' naturale non-centrismo umano -
e la natura nel suo insieme - come un mezzo al servizio dell'uomo e delle sue necessita'.
Il biocentrismo garantisce uno status morale non solo all'essere umano (presente e futuro) ma a tutte le forme di vita.
Il suo esponente piu' noto e' Paul W. Taylor, che vede in ogni essere vivente un centro teleologico della vita a cui deve essere riconosciuto un valore intrinseco autonomo,
indipendente dalle nostre valutazioni sia strumentali che antropico-centriche, e del fatto che l'organismo in questione abbia o meno coscienza.
L'ecocentrismo difende la considerazione morale, cioe' l'egualitarismo etico, anche per le entita' ambientali non individuali e non viventi,
attribuendo valore in se' all'intero mondo naturale e ai suoi ecosistemi, siano essi animati (mondo umano, animale e vegetale ) o inanimati (aria, acqua e suolo),
individui distinti (entita' singole) o gruppi (popolazioni, specie, ecc.).
Tre diversi tipi di ecologia Variamente intrecciati con questi modelli di etica ambientale sono l'ecologia profonda, l'ecologia sociale e l'ecofemminismo.
L'espressione ecologia profonda, coniato dal filosofo norvegese Arne Naess,in un articolo del 1973,
fa riferimento a una corrente di filosofia ambientale che ha trovato alcune delle sue manifestazioni piu' significative.
In contrasto con la cosiddetta "ecologia superficiale", accusata di procedere "l'ecologia in modo sintomatico e settoriale,
l'ecologia profonda procede in modo eziologico e totalizzante, mettendo in discussione le cause profonde dei problemi ambientali.
La sua ambizione e' quella di costruire una "Visione filosofico-religiosa completa del mondo" in netto contrasto con l'ideologia dominante delle societa' industriale-tecnocratiche.
A differenza di queste ultime, che considerano l'uomo un essere fondamentalmente separato dal resto della natura, come superiore ad essa e destinato ad esercitare il suo controllo sulla esso,
l'ecologia profonda sostiene che non si puo' operare una scissione ontologica tra l'uomo e il regno non umano e che tutte le entita' (organiche e inorganiche) sono parti essenziali di un tutto correlato, cioe' di una totalita' biosferica.
Vi sono due principi figli di queste premesse:
Principio di autorealizzazione, secondo la quale possiamo realizzarci pienamente solo quando smettiamo di interpretarci come entita' isolate in perenne competizione e iniziamo a identificarci non solo con altri esseri della nostra specie (famiglia, amici, ecc.)
o di specie diverse (animali), ma anche con l'ecosfera nel suo insieme, cioe' con alberi, fiori, acque, ecc., passando cosi' da un carattere individualistico, egoistico e comprensione egocentrica a trans-individualistica, trans-egoistica e trans-egocentrica;
Principio di uguaglianza biocentrica (o egualitarismo biosferico), che si oppone al modello gerarchico della piramide biotica e afferma che tutti gli organismi e le entita' dell'ecosfera sono uguali nel loro valore intrinseco e quindi hanno lo stesso diritto di vivere,
trasformare e raggiungere le proprie peculiari forme di sviluppo e di autorealizzazione.
L'ecologia sociale e' una visione filosofica del sistema politico a cui fanno riferimento il mondo e la societa', dove il capitalismo e' concepito come la diretta causa della crisi biologica: il suo assetto consumista preferisce di fatto la convenienza economica alla salute della biosfera.
Parallelamente, l'ecofemminismo individua un terreno comune fra le violenze contro la natura e quelle contro le donne, entrambe prodotto di una mentalita' patriarcale da abolire.
La questione animale tratta invece dell'emancipazione del mondo animale dalla concezione specista che l'uomo tende ingiustamente ad associare.
Di fatto, tutti i viventi capaci di sofferenza sarebbero portatori dei medesimi diritti condivisi dalla controparte umana;
Alternativa meno radicale a questa deontologia e' rappresentata dall'etica della responsabilita' umana dei confronti del regno animale:
essa si sofferma piu' sulle obbligazioni dell'uomo nei confronti delle altre specie piuttosto che sulla loro diretta personificazione.